I giganti della Sila, cosa vedere in Calabria tra miti, trekking, cibo e l’aria più pulita D’Europa

Maestoso e bellissimo, da lasciarvi senza fiato. Il parco “I Giganti della Sila” è unico nel suo genere, un bosco secolare che vive all’ombra dei suoi alberi, da 500 anni, nella Sila cosentina.
Il parco è chiuso durante il periodo invernale visto il pericolo neve, ma noi abbiamo avuto la possibilità di visitarlo con una persona che conosce molto bene la riserva naturale, ovvero la responsabile del parco Simona Lo Bianco.

la storia e la riserva naturale
Procedendo con cautela, Simona ci spiega che la riserva del parco è l’ultimo residuo dell’antica foresta, poiché negli anni la riserva ha subito la deforestazione da diversi “Invasori”.
Il legno pregiato degli alberi venne usato per le imbarcazioni, per armi, per barricate e costruzioni, infine nell’ultimo dopo guerra come pegno da pagare agli alleati.
La riserva de I Giganti della Sila presenta una serie di Pini Laricio di diversa altezza e larghezza, il più alto è di 45 metri per 2 di diametro, in realtà sembra di camminare in un’area orto botanica, con frutti e piante commestibili come la Rosa Canina, che ovviamente abbiamo mangiato!


antiche leggende
Esistono diverse leggende legate alla riserva, essendoci appunto diverse varietà di piante, si dice che il bosco fosse popolato dalle “magare” le streghe buone che curavano i malanni dell’epoca, tramite l’uso di radici, piante e fiori.
Addirittura si dice che una delle streghe, venne bruciata nel bosco, su una croce, per questo il nome del luogo dove è situato il parco “Croce di Magara“.
Negli anni tantissimi pastori hanno vissuto il bosco, ricavando dei rifugi dove dormire all’interno della base dei tronchi dei pini. Qualcun altro invece, rivendeva la preziosa resina degli alberi come merce di scambio o venduta anche all’estero.
Per fortuna adesso il bosco può vivere la natura di cui è fatto, lasciando che faccia il suo corso.
